BLOG
Torre del Gombito, Bergamo
By Bergamowalls
Siamo sul campanone e davanti a noi spicca in tutta la sua altezza la torre del Gombito. Come potete immaginare dalla sua fattezza, questa costruzione è davvero antica!
Nella Bergamo di epoca romana, la Corsarola era il Decumano Massimo, perchè orientata da est a ovest. Il cardo Massimo, nord-sud, era invece la strada perpendicolare: via Mario Lupo e via San Lorenzo.
La Torre del Gombito ci ricorda ancora oggi, con il suo nome, questa intersezione: compitum era, infatti, la parola latina per incrocio. Fateci caso la prossima volta che ci passate: esse si incontrano in un angolo retto, che rappresentava lo snodo più importante del tessuto stradale urbano. Là dove oggi troviamo la famosa torre del Gombito, proprio quello era infatti il punto di incontro fra il Decumano Massimo ( est-ovest, la Corsarola), e il cardo Massimo (nord-sud, via san Lorenzo).
Si può presumere che la torre sia stata costruita nella prima parte del XII secolo, anche se sappiamo che neanche un secolo dopo, nel 1206 per la precisione, era già stata data alle fiamme almeno una volta, in una rivolta tra il popolo, guidato dai Rivola e i “cavalieri” guidati dai Suardi. La torre apparteneva all’epoca alla famiglia Del Zoppo, una famiglia importante, d’origine longobarda. Così importante che era stato proprio un membro di tale famiglia, Lanfranco, nominato tra i primi 13 consoli cittadini, che nel 1167 aveva affermato l’autonomia della città, sia dai vescovi che dall’imperatore. Ma non solo: nel 1237, tra i creatori del primo statuto cittadino c’era anche un certo Giacomo Del Zoppo… Insomma, una famiglia da ricordare! Eppure, la torre non prese mai il suo nome, come fu invece per altre: fu da sempre e per sempre la torre del Gombito / Gomito, cioè, la torre all’incrocio, compitum, delle più importanti strade della città.
6.827 conci (cioè pietre squadrate) di pietra arenaria, 263 gradini e 52 metri d’altezza: queste sono le dimensioni della torre, che fino agli anni ‘60 era alta 64 metri, quando il suo abbassamento fu deciso per questioni di sicurezza.
La Torre oggi svetta quieta nel panorama cittadino, ed è uno dei punti panoramici più suggestivi di Bergamo, da dove si può ammirare l’intera città e le aree circostanti. Nelle giornate più belle lo sguardo può arrivare addirittura fino a Milano ma dalla cima della Torre si può vedere qualcosa che non è visibile se non da questa angolazione: si può ammirare cioè anche la cappelletta del Duomo, realizzata proprio accanto alla cupola.
Pensate che fu usata per scopi militari ⚔️ ancora nel 1849!! Come mai, direte voi? Si tratta di quelle che vengono chiamate le guerre di indipendenza italiane, in particolare della prima, che si fa comunemente iniziare nel 1849. In realtà la situazione tra gli occupanti austriaci e la popolazione del lombardo-veneto era andata via via peggiorando già negli anni precedenti. Vi basti pensare alle cinque giornate di Milano, 18 marzo del 1848 (ma questa è un’altra storia). Ma torniamo alla nostra torre. Decisi a scacciare gli occupanti austriaci, assediati nella Rocca, alcuni bersaglieri e volontari bergamaschi, capeggiati dal generale Camozzi, salgono in cima ai luoghi più alti della città. Sono sulla Torre del Gombito, sul Campanone, sui campanili delle chiese e negli abbaini delle case e da lì guidano a suon di fucilate la resistenza contro la Rocca. Se conoscete la storia delle guerre d’indipendenza italiane, potete certo immaginare come andò a finire
➡️➡️ Per scoprire di più sui segreti della nostra città
📚 Bergamo insolita e segreta: https://amzn.to/3jkUNA4