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Porta San Lorenzo, Bergamo
By Bergamowalls
Voi come preferite chiamarla, Porta San Lorenzo o Porta Garibaldi? Noi usiamo quasi sempre il nome del santo: come probabilmente già sapete, la porta prende infatti il nome dalla preesistente chiesa che lì vi sorgeva, abbattuta all’epoca della costruzione delle mura per costruire, appunto, la porta omonima. La chiesa si trovava un po’ più sopra, e si dice che dominasse la vallata dall’alto di una rupe che ancora oggi si intravede..
Curiosità: per ogni edificio religioso abbattuto, il clero lanciava altrettante scomuniche ai responsabili veneti, che negli anni successivi dovettero sborsare non pochi soldi per farsele revocare!
Porta San Lorenzo fu la prima ad essere costruita, delle quattro che compongono gli accessi alla città alta. Ben presto, però, venne chiusa e murata. La porta attuale, infatti, sorge esattamente sopra la porta originale, considerata poco pratica per il suo livello troppo basso: facilmente occupabile da un eventuale colpo di mano, e troppo spesso allagata dalle piogge, trovandosi sul fondo di una piccola valle.
Per quanto oggi sia una porta un po’ secondaria, Porta San Lorenzo e la strada che ne dipartiva furono fortemente voluti dai veneziani, e avevano all’inizio un ruolo molto importante! Da qui, infatti, partiva la nuova strada voluta da Alvise Priuli, rettore della città, e che da lui prende il nome: la via priula.
L’obiettivo della Serenissima era chiaro: aumentare i commerci via terra (dopo la scoperta dell’America, i commerci nel Mediterraneo continuavano a perdere importanza) senza passare dalla nemica Milano.
La famosa strada però non partiva proprio dalla porta: la conta delle distanze si faceva invece cominciare là dove ancora oggi, nei pressi della chiesa di San Lorenzo, all’inizio della Boccola, si trova una colonna di marmo.
La via Priula fu inaugurata nel 1593, e proprio da qui passò la carovana di muli e cavalli dei primi mercanti diretti in Svizzera, nel cantone dei Grigioni che comprendeva l’attuale Valtellina.
Ma anche qui una precisazione è d’obbligo: la porta che attraversarono non era esattamente quella che vediamo oggi, ma quella antica e poi chiusa, che si trova esattamente sotto il viadotto!
Nei dintorni della Porta e giù, fino a Valverde, in epoca romana si era formato un insediamento detto Fabricianum (di cui il Castello 🏰 di Valverde è un probabile superstite, pur essendo stato rimodernato innumerevoli volte). Era praticamente un piccolo villaggio, addossato ma esterno alla cinta muraria e formatosi lungo la direttrice principale, la strada che scendendo dal colle portava verso l’imbocco della Val Brembana.
Il cosiddetto ‘suburbio’ si era formato fuori dalle mura romane della città per diversi motivi: innanzitutto perchè l’urbe era in espansione e prosperava economicamente 💸, e tutta una nuova fetta di popolazione ambiva a viverne in prossimità, pur non essendoci più spazio sul colle. In secondo luogo perchè esisteva una legge per cui la polizia imperiale doveva impedire 🚫 l’accesso in città ai carri, i quali quindi si fermavano appena fuori dalle porte formando agglomerati e depositi.
Passeranno i secoli e il suburbio (poi vicinia) rimarrà popoloso e prospero, a fasi alterne, fino a quando non arriveranno….. i Veneziani!
Sarà proprio la Serenissima a imporne l’abbattimento, per favorire la costruzione delle attuali mura.