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Lo stambecco
By Federica
Buongiorno amici di Bergamowalls! Come state? 😊
Come promesso oggi vi parlo di un animale meraviglioso che, diciamoci la verità, speriamo sempre di incontrare durante le nostre escursioni! 😍
Lo stambecco delle Alpi (Capra Ibex Ibex, mammifero, ordine Artiodattili, famiglia Bovidi) si era estinto sulle nostre Orobie, ma alla fine degli anni ‘80 la provincia di Bergamo ha programmato il reinserimento di questa specie con esemplari provenienti dal Parco Nazionale Gran Paradiso. A tutela della specie oggi è vietata la caccia.
Lo Stambecco è una specie che nel corso della sua evoluzione si è adattata in modo eccezionale a vivere in alta quota, al di sopra del limite del bosco, nelle aree caratterizzate da pendii ripidi e rocciosi.
Gli zoccoli sono particolarmente morbidi in modo da permettere un’ottima aderenza nella progressione su roccia. Sempre come adattamento alla vita rupicola le dita sono notevolmente divaricabili e indipendenti tra loro nel movimento, consentendo all’animale di sfruttare due appoggi differenti per ogni arto durante la progressione. Al contrario, lo stambecco ha una scarsa attitudine su superfici nevose e ghiacciate perché il bordo esterno degli zoccoli è poco tagliente.
Gli spostamenti altitudinali, durante l’estate e l’inizio dell’autunno, sono legati oltre alle disponibilità alimentari al tentativo di sottrarsi al caldo, al quale lo stambecco è particolarmente sensibile non avendo ghiandole sudoripare.
Questo erbivoro mangia prevalentemente erba, ma si ciba anche di germogli, muschi e licheni. Beve di rado, gli è sufficiente l’acqua assunta con gli alimenti e con la neve, ma per integrare i sali minerali lecca le rocce. Adesso avete capito perché li troviamo sulla diga del Barbellino? 😉
A differenza degli altri ungulati, lo stambecco presenta una sola muta completa del mantello. Durante tale muta, che avviene in primavera, generalmente da maggio fino a metà luglio, lo stambecco adegua il colore e la consistenza del pelame alle particolari condizioni climatico ambientali della buona stagione, sostituendo il lungo e folto pelo invernale con quello più corto e leggero estivo. In autunno non c’è una vera e propria muta ma semplicemente una crescita aggiuntiva di pelo. In estate il pelo é corto, di colore beige o bruno chiaro, mentre a partire dall’autunno il pelo è più lungo e di color bruno scuro, quasi nero.
Possiede delle imponenti corna permanenti in cui è possibile osservare anelli di crescita che aumentano ogni anno in numero di due, o più raramente tre, e che quindi possono essere utilizzati per determinare l’età degli animali. Le corna dei maschi sono formate da nodi vistosi e possono raggiungere il metro di lunghezza; le femmine hanno corna più lisce, lunghe una ventina di centimetri.
Gli accoppiamenti avvengono nei mesi di dicembre e gennaio. Dopo l’accoppiamento la femmina ha una gestazione di circa 24-25 settimane e partorisce tra fine maggio e inizio giugno un solo piccolo. Normalmente non partoriscono tutti gli anni, ma in media due volte ogni tre.
E voi lo avete mai visto uno stambecco? Raccontatemi dove! Per: Persone allenate
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