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Lo stendardo di Bartolomeo Colleoni
By Le trame di Bea
Cari amici di Bergamowalls bentornati alla rubrica #BEARACCONTA. Ci siamo lasciati l’ultima volta parlando del cognome “Colleoni” e oggi Bea vuole aggiungere alcune curiosità all’argomento.
Vi ricordate che lo stemma è composto da due testicoli rossi su sfondo bianco e un testicolo bianco su sfondo rosso?
Abbiamo sottolineato il fatto di come il condottiero andasse fiero del proprio cognome benché oggi dubitiamo che chi porta il nome Colleoni se lo terrebbe volentieri se fosse rimasto nella prima versione ovvero “Colione”😕.
Il nostro condottiero invece non solo non se ne vergognò ma lo ostentò facendone il suo grido di battaglia: le sue truppe infatti si lanciavano nei combattimenti al grido di “Coglia coglia coglia” ricordando il suo stemma con i tre testicoli.
Bea potrebbe presumere che fosse una scaramanzia, magari dopo che lo utilizzò la prima volta in combattimento con esito positivo decise che fosse un portafortuna e quindi di non nascondere il proprio cognome ma anzi farne un punto di forza.
Bartolomeo andava fiero del proprio stemma e non aveva nessun imbarazzo a mostrarlo, tanto che lo riprodusse all’infinito nella dimora di Malpaga ma non solo. Fu dipinto o scolpito in tutte le sue residenze, nella Cappella in Città Alta, nel Palazzo di Brescia e a Venezia sul basamento della sua statua equestre; insomma lo fece mettere in ogni dove con estrema naturalezza. Comunque anche le donne della famiglia ne facevano uso e fu raffigurato anche sul sarcofago della figlia Medea, ciò farebbe escludere che fosse il frutto di una patologia come descritto precedentemente o di una particolare prestanza sessuale del vigoroso condottiero, di cui sicuramente era dotato ma non per un difetto fisico.
A presto con altre curiosità della nostra Bea!
Se anche oggi hai scoperto qualcosa di nuovo sul Colleoni metti un ❤️ nei commenti.
Disegno di Giovanni G. Beduschi
Leggi il nostro primo romanzo:
“Le trame di Bea: il dipinto 📚