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Bartolomeo Colleoni si dedica alla vita contadina
By Le trame di Bea
Amici di Bergamowalls, bentornati alla rubrica #BEARACCONTA dedicata al Colleoni. La nostra Bea imperterrita continua a farci rapporto circa le gesta del più famoso condottiero bergamasco.
L’ultima volta abbiamo parlato delle sue abilità strategiche durante la riconquista pontificia in terra romagnola, qualità che non sfuggirono all’occhio attento della Serenissima che gli offrì un buon contratto nell’esercito del suo vecchio insegnante, il Carmagnola.
Immaginatevi l’Italia del 1400, non ancora unita da Cavour e Mazzini ma formata da stati e staterelli pronti a tutto pur di difendersi o conquistare nuove terre. Come potevano avere la meglio sui nemici? Affidandosi ai migliori condottieri ovviamente.
Dovete sapere che i condottieri all’epoca erano considerato un po’ come i famosi calciatori dei giorni d’oggi e venivano sottratti alle truppe nemiche a suon di contratti pagati a peso d’oro che per l’epoca non era solo un modo di dire.
Il Carmagnola però era ormai al temine della sua carriera e il suo declino influenzò anche la carriera del Colleoni che fu tenuto a mezza pensione dalla Repubblica di Venezia.
L’orgoglioso Bartolomeo si stancò presto della situazione e abbandonò temporaneamente il servizio militare per dedicarsi all’agricoltura nella natia terra bergamasca ⛏.
Altro colpo di scena quindi per il nostro Bartolomeo. Uno stravolgimento non da poco il passaggio dall’arte della guerra all’arte agreste ma imparerete presto che il buon Colleoni era proprio pieno di sorprese e qualità, insomma un uomo poliedrico.
Se gli tornò utile fare il paggio, lo stesso possiamo dire del fatto che si dedicò all’agricoltura infatti questo fatto avrà dei risvolti nella sua vita futura che Bea vi svelerà nei prossimi incontri.
Se anche oggi hai scoperto qualcosa di nuovo sul Colleoni metti un ❤️ nei commenti.
Disegno di Giovanni G. Beduschi
Leggi il nostro primo romanzo:
“Le trame di Bea: il dipinto 📚