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Bartolomeo Colleoni sfugge ai pirati e arriva a Napoli
By Le trame di Bea
Cari amici di Bergamowalls bentornati alla rubrica di #BEARACCONTA.
Avevamo lasciato il nostro Bartolomeo ormai ventisettenne alle prese coi pirati da cui riuscì a sfuggire e arrivare a Napoli, si narra su un’imbarcazione di fortuna. A questo punto nasce il dubbio che si sia calcata un po’ la mano per esaltare le virtù del nostro personaggio nel risalire la china della fortuna da una situazione di estremo svantaggio e tutto con le sole proprie forze, un vero self made man all’americana. Comunque alla nostra Bea, inguaribile romantica e idealista, questa versione della storia piace molto, vorrebbe anche andare a fondo sull’incontro coi pirati e le mirabolanti avventure per scappare e costruirsi un’imbarcazione di fortuna ma direi che gli elementi ad oggi disponibili sono troppo pochi per farcene anche una vaga idea. Giunto a Napoli fece ciò che al momento sapeva far meglio ovvero continuare la carriera d’armi e si aggregò alle truppe di Jacopo Caldora, noto condottiero dell’epoca, tramite il quale fu presentato a corte.
Qui serve una piccola disgressione: ve lo siete mai immaginato Bartolomeo?
Dai pochi ritratti che abbiamo non è che ne esca come un adone e invece le descrizioni trovate in documenti storici smentiscono l’arte figurativa in maniera evidente. Il nostro buon Bartolomeo non era per nulla un nanerottolo e sovrastava nettamente gli uomini del suo tempo che non devono essere stati dei giganti. Aveva dei tratti ben marcati come possiamo ben immaginare, ma che avesse gli occhi azzurri e i capelli biondi per Bea è stata una sorpresa. Queste fattezze lo avrebbero reso un uomo estremamente affascinante e il suo carattere audace e ardimentoso completarono la figura maschile che si presume abbia fatto sognare diverse donzelle, un Pierce Brosnan in 007 dei giorni nostri per intenderci.
Quando si dice che la fortuna aiuta gli audaci pensiamo che per il Colleoni calzi perfettamente infatti questo sue qualità fisiche gli permisero di affascinare niente meno che la regina Giovanna II D’Angiò quando lei era quarantenne (una donna a quarant’anni nel medioevo non era proprio una giovinetta) e lui ventisettenne.
Disegno di Giovanni G. Beduschi
Se anche oggi avete scoperto qualcosa di nuovo, lasciate un ❤️ nei commenti.
Leggi il nostro primo romanzo:
“Le trame di Bea: il dipinto 📚